Progetto FRI-ELGEO Pangea

Il gruppo Fri-El in cerca di soci per sviluppare le attività nella geotermia

Il gruppo Fri-El in cerca di soci per sviluppare le attività nella geotermia Carosielli a pagina 15 In un momento fondamentale per il mondo energetico, un nuovo dossier è pronto ad animare il comparto delle rinnovabili italiane. La famiglia altoatesina Gostner, proprietaria del gruppo Fri-El (che dal 2017 controlla la quotata Alerion Clean Power), ha deciso di cercare nuovi soci per il business della geotermia.

In particolare il gruppo ha affidato un incarico all’advisor Equita per vendere il 50% di Fri-El Geo, società che sta sviluppando impianti per la geotermiaa media entalpia (cioè con una temperatura dell’acqua tra 130-170 gradi) in Italia,a un investitore che supporterài piani della società insieme con la famiglia, considerando che nel complessoi piani di sviluppo richiederanno capex per circa3 miliardi di euro (sono necessari circa 200 milionia impianto).

Oggi saranno inviati ufficialmente gli information memoranduma un numero selezionato di investitori trai principali operatori del settore (sia italiani sia esteri)e anche ad alcuni importanti fondi infrastrutturali.I proventi derivanti dalla cessione saranno messia disposizione dalla famiglia per le fasi successive di crescita del gruppo. Fondata nel 2021, Fri-El Geo ha presentato, con il pieno supporto di diverse istituzioni tra cui il Ministero dell’Ambientee della Sicurezza Energetica, il Progetto Pangea con cui si prefigge di realizzare impianti che utilizzano il calore proveniente da fonti geotermiche del sottosuolo da distribuire in centri abitati e zone industriali sul territorio nazionale in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Come ha spiegatoa MF-Milano Finanza Marino Marchi, managing director Investment Banking di Equita che gestirà il processo di vendita relativo al Progetto Pangea, sono stati individuati 15 siti di particolare interesse peri quali la società ha acquisito i permessi esplorativi che garantiscono la possibilità in esclusiva, peri prossimi sei anni, di installare gli impianti». Attualmente, prosegue Marchi, «i siti si trovano nelle aree di Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Mantova, Ferrara, Como, ovvero dove sono presenti le reti di teleriscaldamento». 

Attualmente, in realtà, il gruppo sta già sviluppando (in fase avanzata) il primo impianto industrialea Ostellato (Ferrara), che dovrebbe vettoriare il primo calore ad inizio del prossimo annoe avrebbe attiratoa sé le attenzioni di numerosi big del settore. Nel complesso nella sola Pianura Padana sarebbero almeno un centinaio i siti in cui sarebbe possibile costruire impianti di geotermiaa media entalpia. In questa zonasonoa disposizione dati del sottosuolo grazie alle esplorazioni condotte da Eni negli anni ’50-60. 

Se tutti 100 i potenziali impianti geotermici entrassero in funzione, data anche la possibilità di generare elettricità, potrebbero evitare il consumo di ben 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno, un settimo di quanto consuma l’Italia, equivalenti ad oltre 17 milioni di tonnellate di Co2 evitata.

Milano Finanza – NICOLA CAROSIELLI –  05/04/2023