Come possiamo sfruttare la risorsa geotermica?
L’energia geotermica si basa sul calore naturale del pianeta Terra, presente nelle rocce del sottosuolo terrestre. Ciò fa sì che la temperatura aumenti, a partire dalla superficie terrestre verso il centro della Terra, secondo un gradiente geotermico, variabile in profondità in funzione delle rocce presenti.
Dopo aver ceduto il suo calore in superficie, il fluido endogeno torna nel sottosuolo esattamente da dove proveniva (giacimento geotermico profondo) e ricomincerà ad essere riscaldato dal calore terrestre in un ciclo continuo. Tale ciclo permette la produzione di energia h24 tutto l’anno, senza soluzione di continuità e senza la necessità di accumuli.
Lo sapevi?
A differenza dei campi geotermici tradizionali, i progetti a media entalpia come quelli di Ostellato sono caratterizzati dal fatto che tutto il fluido geotermico, allo stato liquido, viene tenuto in sovrapressione all’interno di un circuito chiuso in modo che non cambi stato agrigato.
Tipologie di centrali geotermici
Come funzione una centrale geotermica a media entalpia accoppiato a un ciclo termodinamico a ciclo chiuso?
Attraverso l’emungimento il fluido geotermico viene portato dal pozzo di presa allo scambiatore di calore della turbina ORC (Organic Rankine Cycle). Il processo ORC utilizza il fluido geotermico per cedere calore a un idoneo fluido organico di processo che circola all’interno di un ciclo chiuso e che, riscaldandosi fino a vaporizzare, aziona una turbina accoppiata ad un generatore di corrente, consentendo così di convertire l’energia termica in energia elettrica.
Il fluido geotermico rimane racchiuso all’interno degli scambiatori di calore fino alla sua completa reiniezione nel sottosuolo. Il calore residuo a valle della produzione di energia elettrica può essere utilizzato per alimentare reti di teleriscaldamento. Questo consente di poter coltivare la risorsa geotermica senza alcun tipo di emissione in atmosfera e di reiniettare tutta la risorsa nel serbatoio geotermico di origine.
I benefici che offre la tecnologia utilizzata nel progetto Pangea
- Emissione zero di gas serra
- Energia verde
- Riscaldamento ecologico
- Basso impatto ambientale
- Risorsa indipendente da condizioni meteorologiche
- Disponibile 24/7 - tutto l’anno
Domande frequenti
I pozzi si sviluppano in profondità, con ingombro minimo delle componenti impiantistiche in superficie. Pertanto, la configurazione stessa dell’impianto, che si sviluppa in gran parte tramite tubazioni nel sottosuolo, si integra con l’ambiente con effetti limitati di impatto visivo.
Questo significa che il fluido endogeno estratto dai pozzi di produzione, dopo aver trasferito il proprio calore ad un apposito “fluido di lavoro” attraverso una serie di scambiatori di ultima generazione, viene iniettato nuovamente nel giacimento geotermico (a più di 5000 m di profondità), nei volumi esattamente uguali a quelli estratti e identico anche in termini qualitativi, senza rilasciare alcuna componente in atmosfera e senza creare squilibri di pressione nel sottosuolo.
Il giacimento a media entalpia non deve essere mantenuto in pressione, ma lavora con un livello ben definito di fluido, il quale viene estratto in superficie con l’ausilio di pompe sommerse in pozzo di tecnologia ESP (pompe elettriche sommerse).
Tale problema viene risolto iniettando nel sottosuolo l’acqua ottenuta dalla condensazione nelle torri di raffreddamento. Tuttavia, generalmente, questi volumi idrici non sono sufficienti allo scopo; perciò, si ricorre spesso all’utilizzo di acqua prelevata da fonti superficiali per iniettarla in profondità, causando un notevole spreco di risorsa idrica.
Per tali motivi, i campi geotermici ad alta entalpia sono anche più soggetti ad attività di microsismica, la quale non sempre raggiunge i corretti parametri statici legati alla pressione di poro.
Con la tecnologia a piena reiniezione, appunto quella utilizzata da Pangea, questi problemi non si pongono, perché la risorsa geotermica viene interamente restituita al sottosuolo senza che ne venga consumata una singola goccia e senza che essa venga in alcun modo inquinata.
Dal punto di vista normativo, le autorizzazioni alla coltivazione delle risorse geotermiche vengono concesse per un periodo di 30 anni e possono essere successivamente rinnovate, anche più volte nel tempo. Gli impianti basati sulla tecnologia ORC garantiscono tempi di funzionamento altrettanto lunghi.