Articolo di giornale Transizione verde

Corriere L’Economia: Transizione green – i cavalieri della geotermia

«Si tratta di una fonte pulita e affidabile», spiega Ernst Gostner, co-fondatore e amministratore delegato di Fri-El Green Power, nata 30 anni fa che oggi fattura oltre 380 milioni. E che con il Progetto Pangea punta a costruire 15 nuovi impianti nel Nord Italia, anche per ridurre la dipendenza dal gas.

Dal vento alle biomasse, dall’acqua alla terra. Per Fri-El Green Power, gruppo nato a Bolzano negli anni Novanta su iniziativa dei fratelli Ernst, Thomas e Josef Gostner, l’energia rinnovabile è una vera e propria missione che deve abbracciare ogni risorsa pulita che la natura ci offre. E dopo essere diventato tra gli attori principali in Italia, soprattutto nel mondo dell’eolico, la prossima sfida che la società si è posta si chiama geotermia. Fri-El Green Power, infatti, ha da poco presentato il Progetto Pangea, che ha l’obiettivo di sfruttare il calore proveniente da fonti geotermiche presenti nel sottosuolo per produrre energia termica nei centri abitati.

«Fino a oggi il nostro gruppo ha costruito impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili, ma ci siamo resi conto che l’Italia ha bisogno di energia termica — spiega Ernst Gostner, co-fondatore e amministratore delegato di Fri-El Green Power —. La geotermia è l’unica fonte che può produrre questo tipo di energia in modo affidabile e continuo, 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno».

Esempi virtuosi

Il nostro Paese vanta una lunga storia a proposito di energia geotermica. A Larderello, in provincia di Pisa, è stato costruito il primo impianto di questo genere e in Toscana, tra le province di Pisa, Grosseto e Siena, se ne contano oggi una trentina. Ci sono altre zone d’Italia in cui questa energia può essere liberata, ma al 2019, secondo i dati di Enel Green Power, il fabbisogno geotermico era poco sotto il 2 per cento, ovvero il 5 per cento della sola componente rinnovabile.

Nella sola Pianura Padana il potenziale di costruzione si stima che possa essere addirittura compreso tra i 100 e i 150 impianti geotermici. E il piano di Fri-El Green Power è realizzare, nei prossimi 10-15 anni, almeno 15 di questi siti nel Nord Italia, che consentirebbero di ridurre la doman da di gas di queste zone di oltre 1,5 miliardi di metri cubi.

Il primo è già in costruzione, a Ostellato in provincia di Ferrara, e verrà inizialmente utilizzato per riscaldare le serre idroponiche della società, che si estendono per oltre 30 ettari. Il costo previsto sarà di circa 220 milioni di euro, per un impianto geotermico a media entalpia: una tecnologia attraverso cui si potrà arrivare a una certa profondità, tra i cinque e i sei chilometri nel sottosuolo. «Prevediamo la fine dei lavori di costruzione al 2025: quando l’impianto sarà attivo avrà una potenza termica tra i 200 e i 240 Megawatt, e sarà quindi in grado di riscaldare 120 mila abitazioni — dice Gostner —. Non si tratta di una tecnologia nuova, da anni è stata sviluppata in Paesi Bassi e Germania e ha già dato ottimi risultati, perché è a impatto zero e non ci sono rischi sismici. Abbiamo il pieno supporto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e siamo sicuri che questo progetto avrà un grande impatto sulla strada verso la transizione green, contribuendo a risolvere i problemi di dipendenza energetica».

Piani

Con il Progetto Pangea, Fri-El Green Power vuole sia diversificare il proprio business, sia aumentare la propria produzione annua di energia, che già oggi supera i due Terawattora, grazie soprattutto all’eolico. Un viaggio partito circa 30 anni fa, durante la privatizzazione del settore elettrico in Italia, contesto in cui i tre fratelli Gostner hanno iniziato a muovere i primi passi nelle energie rinnovabili.

«Siamo partiti acquisendo centrali idroelettriche in Friuli-Venezia Giulia, poi ci siamo allargati anche a Lombardia e Piemonte — racconta Gostner —. Dopo qualche anno ci siamo accorti del potenziale dell’eolico, sul quale non c’era molto know how nel Paese negli anni Novanta. Noi abbiamo cercato di acquisire più conoscenze possibili e grazie anche a partner come Edf, abbiamo costruito e avviato i nostri primi parchi eolici in Italia».

Il gruppo è cresciuto col passare degli anni: nel 2021 ha fatturato 381 milioni di euro (con un Ebitda di 250 milioni di euro), mentre nella prima semestrale del 2022 i ricavi avevano già superato i 300 milioni. Le società controllate sono un centinaio, tra cui la quotata Alerion, e gli impianti gestiti superano le 50 unità, anche se nel 2021 la Fri-El Biogas Holding è stata venduta alla Ecofuel, controllata da Eni.

Nonostante negli ultimi anni il business delle rinnovabili sia cresciuto, gli obiettivi stabiliti dall’Unione europea sulla sostenibilità sono ancora lontani.

«Con questo ritmo non potremo mai arrivare ai traguardi stabiliti dall’Ue entro il 2030 — conclude Gostner —. È necessaria un’accelerazione, soprattutto per quanto riguarda le autorizzazioni: abbiamo notato una forte attenzione da parte degli ultimi governi, ma le istituzioni devono cambiare modo di pensare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione».

La storia

Fri-El Green Power è una società nata da un’idea dei fratelli Ernst, Josef e Thomas Gostner che opera nel mondo delle energie rinnovabili, dall’eolico alle biomasse, dall’idroelettrico alla geotermia. Oggi il gruppo conta circa un centinaio di società, con una produzione annua di energia green che supera i due Terawattora.

Protagonisti

Ernst Gostner, co-fondatore, assieme ai fratelli Thomas e Josef di Fri-El Green Power, di cui è amministratore delegato.  Il gruppo è nato 30 anni fa con la privatizzazione del settore elettrico in Italia.

20.02.2023 – L’Economia